Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

L’accordatura del charango

Premessa: come funziona l’accordatura del charango

Una delle caratteristiche più evidenti del charango è che ha molte corde. Nella sua versione standard infatti ne ha dieci, di cui otto sono all’unisono (cioè producono la stessa nota). Rispetto alla chitarra ne ha quattro in più e rispetto all’ukulele addirittura sei. Questa caratteristica è una di quelle che conferiscono al charango il suo suono unico e sorprendentemente potente, ma significa anche che il problema delle stonature è molto più rilevante e che conoscere l’accordatura del charango è imprescindibile.

Il fatto che le corde suonino all’unisono è importante. Sebbene la nota sia la stessa, le due corde non vibreranno mai esattamente sulla stessa frequenza: ci sarà sempre una differenza di fase di qualche centesimo di tono. Questa differenza è importante perchè produce una dissonanza lieve, non sufficiente a farla percepire come una stonatura, ma in grado di conferire maggior dinamica e corpo alla nota eseguita. L’effetto è simile a quello che avviene in un coro di voci, e non è un caso che in liuteria le corde doppie prendano proprio il nome di cori. Il charango, quindi, è tecnicamente uno strumento a cinque cori. Sebbene le corde siano dieci, in questo articolo per comodità ci riferiremo ad esse come coppie di corde.

Come è accordato il charango

Il charango standard è accordato con le note G, C, E, A, E. Ciò significa che, suonando tutte le corde a vuoto, si ottiene l’accordo di Am7. Questa particolare accordatura, nota come temple natural nel linguaggio tradizionale del charango, è mostrata nel diagramma sottostante. Le note sopra il capotasto indicano le corde suonate a vuoto, senza premere alcun tasto. Osservando la tastiera del charango frontalmente, le coppie di corde sono ordinate dalla prima a destra alla quinta a sinistra.

La prima è accordata in E. Si tratta della nota più acuta.

La seconda è accordata in A

La terza è accordata in E, ma una delle due corde è all’ottava grave.

La quarta è accordata in C

La quinta è accordata in G

Come accordare il tuo charango

Se è la prima volta che lo fai potrebbe essere complicato, ma si tratta di un’operazione che col passare del tempo diventerà semplicissima. L’accordatura funziona nel medesimo modo per tutti gli strumenti a corde: ruotando la chiave corrispondente alla corda, devi aumentare o diminuire la tensione. Così facendo alzerai o abbasserai la nota della corda, fino a farla coincidere con la nota desiderata. Come fare però per capire quando la nota è quella corretta? Ci sono due modi: o la trovi con un accordatore, oppure la trovi ad orecchio.

Usare l’accordatore

Il mio consiglio se sei alle prime armi è di comprare un accordatore da paletta, costa pochi euro ed è molto comodo. In alternativa puoi scaricare un’app che faccia esattamente lo stesso: rileva la nota emessa e ti dice se devi aumentare la tensione della corda o diminuirla. Ricorda di familiarizzare con la notazione anglosassone delle note, perchè quasi sempre gli accordatori utilizzano questa. Io mi trovo bene con DaTuner, ma qualsiasi app per accordare va bene.

Inizia dalla prima corda e prosegui con ordine, passando alle successive solo dopo aver accordato la prima. L’obiettivo sulla prima corda è ottenere la nota E. Pizzica solo la corda che vuoi accordare. Verifica quale nota viene prodotta, e se è più bassa aumenta la tensione fino a portarla alla frequenza ottimale. Viceversa se è più alta. L’accordatore ti permette di accordare con precisione, indicandoti quando la frequenza è orrimale per essere riconosciuta senza stonature

Accordare il charango a orecchio

Accordare ad orecchio è molto più difficile, ma con il tempo e la pratica le note diventano chiare. C’è un vantaggio importante: per imparare bisogna allenare il proprio orecchio assoluto. Nel tempo, sarai in grado di poter stabilire immediatamente se uno strumento è accordato o meno, e quale corda è fuori tono, anche durante un’esecuzione. All’inizio è faticoso, ma con la pratica diventa automatico: ti incoraggio a provarci! Il segreto è ascoltare il suono di due note all’unisono e imparare a riconoscere se una delle due è calante o crescente rispetto all’altra, tendendola o allentandola di conseguenza per arrivare all’unisono.

Sequenza di accordatura:

Terza corda (E grave):

  • Usa questo tono come riferimento, oppure accordala usando il E della quarta ottava del pianoforte o la corda più acuta della chitarra.

Quinta corda (G):

  • Premi il terzo tasto della terza corda (E grave). Questo produce un G.
  • Accorda la quinta corda (G) con questa nota.

Seconda corda (A):

  • Premi il secondo tasto della quinta corda (G). Questo produce un A.
  • Accorda la seconda corda (A) con questa nota.

Quarta corda (C):

  • Premi il terzo tasto della seconda corda (A). Questo produce un C.
  • Accorda la quarta corda (C) con questa nota.

Prima corda (E acuto):

  • Premi il quarto tasto della quarta corda (C). Questo produce un E acuto.
  • Accorda la prima corda (E acuto) con questa nota.

Verificare l’accordatura

L’unico modo di capire se lo strumento è accordato è usare l’orecchio: suona le coppie di corde a vuoto. Se senti delle dissonanze o percepisci che qualcosa non va significa che una o più corde sono stonate. Verifica con l’accordatore se hai dei dubbi.

Attenzione! Se è la prima volta che accordi e se lo strumento non viene accordato da molto tempo, o ancora se corde sono nuove e appena montate, è normale che nel giro di pochi minuti l’accordatura venga persa, perchè le corde hanno un tempo di adattamento necessario per stabilizzare la tensione. Se stai cambiando le corde probabilmente dovrai ripetere le operazioni di accordatura varie volte di seguito. Nei giorni successivi sarà necessario ripetere alcune volte l’accordatura, fino a quando ti renderai conto che le corde mantengono la tensione.

Se lo strumento viene esposto al calore o a repentini cambi di umidità e di temperatura, probabilmente dovrai accordare di nuovo, perchè le corde sono molto sensibili.

La tipologia e la qualità delle corde influisce moltissimo non solo sul suono dello strumento, ma anche sulla tenuta dell’accordatura. Ora che sai come accordare il charango, e se ti stai chiedendo quali sono le corde migliori per il tuo, qui trovi un articolo esaustivo con una comparazione che ti permetterà di orientarti e di scegliere!

Buon lavoro!