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Guida completa alla cura del Charango

Introduzione

Il charango, strumento musicale tradizionale originario delle Ande, è uno dei simboli più importanti della cultura di questa regione. Il suo suono antico, esotico e penetrante ha la capacità di affascinare anche chi non ha mai avuto nessun contatto con la sua cultura di origine.

Per mantenere intatto il carattere peculiare e il fascino di questo suono, è essenziale una manutenzione di base. Come ogni strumento musicale di liuteria, anche il charango ha bisogno di alcune attenzioni che vanno dalla cura periodica a una revisione durante gli anni, per essere sicuri che non si producano danni o difetti di grande portata. Questo articolo ha lo scopo di guidarti e indicarti le questioni più importanti da tenere in considerazione per prenderti cura del tuo charango e del suo suono.

Nell’articolo si usano vari termini tecnici. Se hai dubbi, fai riferimento a questa guida per capire di che parti del charango si tratta.

Il clima e il suo impatto sul charango

La maggior parte dei charangos che si trovano sono costruiti da liutai residenti in Bolivia, in città che si trovano in un ambiente molto diverso da quello che caratterizza l’Italia o l’Europa. La Paz, Potosì e Oruro sono città importanti per la produzioni di strumenti, e si trovano a circa 4000 metri sul livello del mare, in condizioni di scarsissima umidità. Il legno con cui viene prodotto lo strumento ha stagionato e seccato per anni nella bottega del liutaio in queste condizioni ambientali. È naturale che, quando lo si porta in un ambiente come il nostro, molto umido e più basso di 4000 metri, i materiali di cui è composto lo strumento soffrano un stress notevole. Se il charango è ben costruito, non dovrebbero esserci grossi problemi. Ma nessun liutaio, per quanto attento, può garantire che lo strumento non andrà incontro a dei cambi strutturali. Vediamo di cosa si tratta.

Le variazioni climatiche influiscono notevolmente sui legni e sugli incollaggi del charango. Durante i primi mesi o i primi anni, in ambienti molto umidi, il legno potrebbe lentamente muoversi. I movimenti sono assolutamente fisiologici – e infatti il suono dello strumento negli anni “matura” – ma a volte possono creare sollevamenti o distorsioni a livello del ponte, della tavola armonica o della tastiera. Se questi movimenti superano la soglia di qualche decimo di millimetro, può accadere che le corde del charango vadano a distanziarsi o avvicinarsi eccessivamente alla tastiera, producendo note mute o altri problemi di suono.

Allo stesso modo, il charango è sensibile alle variazioni di temperatura. L’esposizione prolungata a temperature estreme, sia troppo calde che troppo fredde, può danneggiare notevolmente lo strumento. In particolare, non lasciate mai al sole il vostro charango, anche se chiuso in una custodia: il calore potrebbe aumentare la tensione delle corde e della tavola armonica, portando a delle rotture del legno o a scollamenti delle parti più delicate, come il ponte o la tavola stessa. Chi vi scrive lo sa per esperienza: ecco una foto che mostra un danno grave prodotto proprio da questa dinamica.

Il rodaggio dello strumento

Per le ragioni esposte qui sopra, durante i primi mesi, fino ai primi due anni, è assolutamente normale che il suono dello strumento si modifichi. Il legno, che è un materiale biologico e vivo, è suscettibile non solo delle condizioni climatiche, ma anche delle vibrazioni prodotte dalle corde. Piano piano, suonandolo costantemente, la tavola armonica si muoverà assecondando le vibrazioni naturali dello strumento, enfatizzandone la voce originale. Per questo si parla di rodaggio: solo dopo un paio d’anni dalla sua costruzione si può apprezzare il vero timbro di un charango. Naturalmente, questo avviene solo se lo si suona.

Durante questo periodo, va monitorata l’altezza delle corde dalla tastiera, la tastiera stessa e la tavola armonica. Se guardando lo strumento di profilo si notano incurvature, e se incurvature tendono a crescere o peggiorare, è bene rivolgersi ad un buon liutaio. Se non avete contatti nella vostra città scrivetemi e sarò felice di aiutarvi a trovarne uno. In ogni caso, ogni liutaio di chitarre classiche e mandolini ha tutta l’esperienza necessaria per valutare ed intervenire su uno strumento.

La pulizia

Per mantenere il tuo charango nelle migliori condizioni e preservare la brillantezza del suono, è importantissimo mantenerlo pulito. La polvere, il grasso delle dita e l’umidità tendono a depositarsi non solo sulla tavola ma anche nelle feritoie dei capitasto, impattando negativamente sul suono dello strumento. Il momento migliore per pulirlo è in occasione di un cambio delle corde: prenditi pochi minuti per passare il ponte, la tastiera e le meccaniche con una spazzola molto morbida e un panno leggermente umido. Non usare mai prodotti detergenti! L’acqua – pochissima – è più che sufficiente. Aiutati con un cotton fiocc o con qualche strumento più appuntito in caso di depositi difficili da asportare, ma ricordati che la delicatezza è essenziale per evitare di graffiare lo strumento.

Nel corso della pulizia, presta particolare attenzione al ponte e all’osso, che sono parti fondamentali nella produzione del suono. Può accadere che senza le corde l’osso del ponte venga via dal suo alloggiamento: non è un difetto, dato che l’osso è tenuto in sede solo dalla tensione delle corde. Basta riposizionarlo e rimontare le corde nuove. Puliscili con cura, evitando di danneggiare le incisioni o i dettagli decorativi.

Le corde del charango possono accumulare i grassi o il sudore dalla pelle, il che può influire sul suono. Pulisci periodicamente le corde con un panno morbido o in microfibra e assicurati di non lasciarle bagnate per evitare eccessiva umidità.

La frequenza di pulizia dipende dall’uso e dalle condizioni ambientali, ma generalmente è opportuno pulire lo strumento almeno una volta al mese.

Sostituire le corde

Le corde sono l’anima di uno strumento. Per quanto riguarda l’accordatura ti rimando ad un articolo specifico, ma qui va considerato che anche se le corde non si rompono è opportuno cambiarle periodicamente. Le corde sono realizzate con materiali che inevitabilmente invecchiano e si deteriorano. Dopo alcuni mesi, anche se non si suona il charango, è normale che il loro suono decada e che si spenga un po’ la brillantezza e il sustain naturale delle note. In questo caso, cambiare le corde è la scelta migliore per mantenere un suono presente e chiaro. È difficile dire ogni quanto effettuare il cambio della muta: solo il tuo orecchio può giudicare. In generale, se sono molto usate, è difficile che le corde mantengano un buon rendimento oltre i 4 – 5 mesi dal montaggio.

Se hai dubbi su quali corde scegliere, ti consiglio di leggere questo articolo per avere un’idea delle differenze timbriche delle varie corde e dei differenti materiali.

Danni e riparazioni minori

Può succedere che il tuo charango subisca urti, cadute o graffi. I colpi più pericolosi sono quelli che coinvolgono la cassa armonica, che a differenza della chitarra o di altri strumenti a pizzico è quasi sempre scavata in un solo pezzo e presenta una zona in cui le venature del legno tendono ad essere “di testa”: si tratta della parte inferiore della cassa armonica. Un colpo in quella zona rischia di creare un grosso danno allo strumento, e può portare alla scollatura della tavola armonica o alla fenditura della cassa.

La maggior parte delle volte, però, il danno è di piccola entità e consiste in graffi o piccole fessurazioni della vernice superficiale. Sono problemi estetici che non implicano questioni serie e non impattano in nessun modo sul suono.

La custodia

Il modo migliore per proteggere il charango è mantenerlo al sicuro dentro una buona custodia. Le più affidabili sono custodie rigide che vengono costruite su misura per gli strumenti. Se state chiedendo ad un liutaio di farvi uno strumento, può valere la pena aggiungere il costo di una custodia rigida. Questo aumenta il prezzo finale e anche il costo dell’invio, dato che il peso raddoppia. Tuttavia è il modo migliore per garantire che il vostro charango viaggerà al sicuro fino a voi.

Le semplici custodie morbide in tela nera con cui spesso si trovano gli strumenti non sono sufficienti a garantire una protezione adeguata al charango, sia dai colpi che dal calore. Se è possibile optate per una custodia imbottita.

Se non avete alcuna custiodia e state cercando qualcosa in Italia potete cercare fra gli accessori per ukulele, e in particolare per ukulele tenore o baritono. Le misure coincidono e spesso si trova qualcosa di adeguato senza spendere troppo.